Tutti i libri di Giovanni Zenone e il meglio dell'editoria cattolica
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martedì 11 febbraio 2014

Cattolici deboli

di Giovanni Zenone
Una delle cose più dolorose, nella vita della Chiesa Cattolica oggi, è aver a che fare con i buoni cattolici. Trascuro per ora il rapporto con gli eretici modernisti progressisti. Essi in realtà non fanno parte della Chiesa perché se ne sono allontanati con l'adesione all'eresia, anche se formalmente ne fanno ancora parte, e spesso ai livelli più alti, abili come sono ad occupare tutti i posti di potere e di lucro interni alla Chiesa. Metto invece a fuoco il rapporto con i cattolici migliori, quelli

martedì 2 aprile 2013

Il Nuovo Messale Tradizionale!

Il Prof. Giovanni Zenone presenta il Messale Festivo Tradizionale Summorum Pontificum

venerdì 12 ottobre 2012

Le magnifiche sorti e progressive del Concilio

Alla lettura dell'articolo "Al riparo dal mondo" di Danilo Quinto vorrei aggiungere la mia modesta riflessione.

Uno dei ritornelli coi quali si esalta le nuova messa inventata dopo il Concilio recita più o meno così:
prima del Concilio/nuova Pentecoste tutto era in latino, la gente non capiva niente, la messa aveva per centro solo il prete, così alla gente non restava che recitare il rosario, perdendo quindi tutta la ricchezza spirituale della messa. Dopo il Concilio/nuova Pentecoste  con le lingue vernacole tutti capiscono tutto, al centro c'è il mistero della

giovedì 17 novembre 2011

La Messa negata

La Diocesi di Bergamo non ha consentito la celebrazione della S. Messa in rito gregoriano
in occasione del funerale del padre di Alessandro Gnocchi.

di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro

Qui si parla di un fatto personale, ma il lettore non tema importune ondate emotive. Il vantaggio di lavorare in due è che uno racconta quanto gli è accaduto e l’altro ci mette le opinioni, così si salvaguarda il necessario distacco professionale.

Il fatto
Ci fosse stato il Peppone di Guareschi, mio padre avrebbe compiuto l’ultimo viaggio con la sua Messa, quella in latino ricamata di Oremus, Dominusvobiscum e Kyrieleison splendidi e secolari. Ma ci voleva giusto quel Peppone che, infischiandosene del consiglio comunale al completo, in piena Repubblica, come capo dei comunisti ordinò di portare al cimitero la vecchia maestra del paese nella bara coperta dalla sua bandiera, quella ricamata con lo stemma del re.
Purtroppo, mio padre non ha avuto la fortuna di morire sotto l’amministrazione del comunista Giuseppe Bottazzi. Mio padre è morto nella bianca e cattolica terra bergamasca, parrocchia di Sant’Andrea apostolo in Villa d’Adda. E così si è imbattuto in un certo don Diego, il quale non ha

mercoledì 6 luglio 2011

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sabato 25 giugno 2011

Presto disponibile!




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lunedì 21 marzo 2011

Confessione

Domenica pomeriggio, vorrei confessarmi. Leggo che, nella chiesa dove vado, le confessioni avvengono mezz’ora prima della messa, che è alle 18. Vado alle 17,30. La chiesa è vuota, i quattro confessionali pure. Seduto sui banchi, vicino a uno di essi, c’è un signore anziano col piumino beige. Magari attende. Esco a fare un giro. Ritorno. Il confessionale vicino al quale c’è il signore col piumino beige ha adesso la luce accesa. Mi accosto, guardo, è vuoto. Chiedo al signore se deve confessarsi anche lui. Mi fa un gesto che non capisco. Guardo ancora il confessionale vuoto, ripeto la domanda. Mi dice che, se devo confessarmi, posso accomodarmi. Non capisco ancora. Obietto che il prete non c’è. Risponde che il prete sarebbe lui. Ah. Chiarito l’equivoco, mi inginocchio e mi confesso. Di mala voglia, devo dire, perché ho avuto la fondata impressione di dare fastidio. Ora, poiché non è la prima volta che mi capitano situazioni del genere, mi sto chiedendo seriamente: ma perché ai preti scoccia così tanto confessare? Per molti di loro è chiaramente una rottura di scatole. Ma perché, mi chiedo? Nell’era del dialogo, l’unico dialogo vero e sacramentato non lo sopportano? Perché questa parte del loro mestiere, parte essenziale tra l’altro, la fanno di malavoglia e cercano di schivarla come possono? Lo so, essere prete oggi non è facile. E «essere prete oggi» è il titolo di almeno un migliaio di convegni negli ultimi anni. So anche che, data la penuria di vocazioni, la Chiesa non può fare la difficile nella scelta. Ma dovrebbe organizzare un convegno dal titolo: «Prete, che cosa ti va di fare?».
Rino Cammilleri

domenica 3 ottobre 2010

Musulmani oltraggiano l'ostia consacrata

Sconcertante episodio avvenuto pochi giorni fa nella chiesa principale di Sondrio. Due cittadini di fede islamica durante la Messa serale si sono presentati al cospetto del sacerdote per ricevere la comunione e, ricevuta la particola, se la sono messa in tasca tra lo sconcerto dei fedeli (“Ansa”, 28 settembre 2010). 

Alla richiesta di spiegazione i due hanno reagito in modo aggressivo rifiutandosi di rispondere alle giuste rimostranze del sacerdote. 

L’episodio non si sarebbe potuto verificare se la distribuzione dell’ostia consacrata ai fedeli fosse avvenuta nel modo tradizionale, ossia direttamente in bocca e preferibilmente in ginocchio. Purtroppo, non è la prima volta che ciò accade da quando la Chiesa ha introdotto nel rituale liturgico l’uso della comunione sulla mano. Tale novità venne introdotta come forma di indulto verso gli abusi che si verificarono soprattutto in Belgio e in Olanda, tuttavia col passare del tempo è divenuta la prassi abituale in molte parrocchie. 

Oltre a prestare il fianco ad ogni sorta di abusi ed oltraggi (messe nere, dispersione di frammenti ecc) la comunione sulla mano tende ad affievolire nei fedeli la consapevolezza della presenza reale di Nostro Signore Gesù Cristo nell’Eucarestia e per dirla con Paolo VI «favorisce la diffusione di gravi errori contro il dogma eucaristico, propri della teologia protestante». 

C’è da augurarsi che i sacerdoti prendano esempio da quanto fa Benedetto XVI che nelle sue celebrazioni, ormai da tempo, dà la comunione ai fedeli solo in bocca e in ginocchio. Anche durante l’ultimo viaggio in Gran Bretagna ha mantenuto questo suo stile. Purtroppo, sottolinea Sandro Magister, «tra i gesti esemplari di Benedetto XVI il meno compreso - sinora - è forse quello della comunione data ai fedeli inginocchiati» (Chiesa.it, 13 settembre 2010).
(Corrispondenza Romana)

martedì 3 agosto 2010

Fammi giustizia, o Dio

Fammi giustizia, o Dio, †
difendi la mia causa contro gente spietata; *
liberami dall'uomo iniquo e fallace.
(dalla Liturgia delle Ore - Lodi mattutine di oggi. Salmo 42,1)

Arte sacra