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martedì 19 novembre 2013

Non si può negoziare ciò che è essenziale al proprio essere

di don Gino Oliosi
Il “progressismo che poi si rivela adolescenziale  partecipa di quella cultura che predomina in Occidente e che vorrebbe porsi come universale e autosufficiente, generando un nuovo costume di vita. Ne deriva una nuova ondata di illuminismo e di laicismo, per la quale sarebbe razionalmente valido soltanto ciò che è sperimentabile e calcolabile, mentre sul piano della prassi la libertà individuale viene eretta a valore fondamentale al quale tutti gli altri valori dovrebbero sottostare. Così Dio rimane escluso dalla cultura e dalla vita pubblica

Leggi il libro suggerito dal Papa! Clicca

C’è un’insidia che percorre il mondo. E’ quella della “globalizzazione dell’uniformità egemonica” caratterizzata dal “pensiero unico”, attraverso il quale, in nome di un progressismo che poi si rivela adolescenziale, non si esita a rinnegare le proprie tradizioni e la propria identità. Quello che ci deve consolare è che però davanti a noi c’è sempre il Signore fedele alla sua promessa, che ci aspetta anche infedeli, ci ama, ci perdona, ci protegge. Nelle sue mani andremo sicuri su ogni cammino. E’ questa la riflessione proposta da Papa Francesco lunedì mattina, 18 novembre 2013, durante la Santa Messa a Santa Marte e riportata dall’Osservatore Romano del 19 novembre. Il pontefice ha avviato la sua riflessione commentando la lettura tratta dal primo libro dei 

lunedì 18 novembre 2013

Il Papa legge e cita i nostri libri

di Sandro Magister

Ma non era il papa più amato dai progressisti?

Leggi il libro di cui parla il Papa!
Nell’omelia di lunedì 18 novembre a Santa Marta papa Francesco ha preso spunto dal primo libro dei Maccabei - di cui è iniziata la lettura in questo scorcio dell’anno liturgico - per dare una micidiale lavata di capo a quel “progressismo adolescenziale” disposto a sottomettersi alla “uniformità egemonica” del “pensiero unico frutto della mondanità”.
Un pensiero che legalizza anche “le condanne a morte”, anche “i sacrifici umani”. “Ma voi - ha chiesto il papa - pensate che oggi non si facciano, i sacrifici umani? Se ne fanno tanti, tanti! E ci sono delle leggi che li proteggono”.
Difficile non vedere in questo grido di dolore di papa Francesco anche le innumerevoli vite falciate sul nascere dall’aborto.
Nel deprecare l’avanzata di “questo spirito di mondanità che porta all’apostasia” il papa ha citato un romanzo “profetico” d’inizio Novecento che è una delle sue letture preferite: “Il padrone del mondo” di Robert H. Benson, un sacerdote anglicano, figlio di un arcivescovo di Canterbury, che si convertì al cattolicesimo.

Gesù - ha ricordato il papa - apostrofa come “generazione adultera e malvagia” coloro che “negoziano una cosa essenziale al proprio essere, la fedeltà al Signore”. Forse non negoziano alcuni valori ai quali non rinunciano; ma si tratta di valori - ha sottolineato - che alla fine sono talmente svuotati di senso da restare soltanto “valori nominali, non reali”.
Lunedì 18 novembre, Blog di Sandro Magister

domenica 30 settembre 2012

Romanzi

La letteratura è una mia grande passione, e in quanto appassionato soffro. Mi aspetto tanto da un romanzo. Sono rimasto così spesso deluso che da quasi dieci anni non mi arrischio più a prendere in mano una novità, aspetto che il tempo faccia la sua selezione. Ormai leggo solo classici.
(Laurence Cossé, La libreria del buon romanzo, p. 70)

domenica 14 novembre 2010

Freud

- Freud è un porco tedesco!, lo interruppe Samuel come se gli avessero appena nominato il diavolo.
Lucio Negri gli offrì un sorriso di fiele:
-Mi par di sapere che Freud appartiene alla "razza eletta", ribattè innocente.
Con un'espressione di intimo dolore il filosofo accusò il colpo.
- Qui sta il problema, disse - appartiene a una razza teologale e ha disonorato la sua stessa razza.
E alzandosi in piedi, in un impeto di tremenda collera, concluse:
- Se quel senza casta gode di un certo prestigio lo deve alla borghesia internazionale che ha trovato nelle idee freudiane il modo per giustificare i propri vizi peggiori. Nient'altro!
Leopoldo Marechal, Adàn Buenosaires, Vallecchi 2010, p. 153)

martedì 2 novembre 2010

La lettura

"...Guarda! Impara a vedere!" E in quel momento scompare. Ecco il valore della lettura, ecco anche la sua insufficienza. Farne una disciplina significa attribuire un ruolo eccessivo a quel che è soltanto una iniziazione. La lettura si trova all'ingresso della vita dello spirito; può introdurci in quella vita: non la costituisce.
(Marcel Proust, Giornate di lettura)

lunedì 19 aprile 2010

Reverendo...

"Reverendo, - disse - non abusi del rispetto che porto alla veste che lei non porta".
(Frammento inedito)

Arte sacra